Apriamo l’articolo corrente con l’introduzione di strumenti finanziari molto scambiati nei mercati regolamentati e cioè delle opzioni aventi come sottostante titoli azionari ammessi alla quotazione ufficiale di Borsa.
Abbiamo avuto modo di vedere come un’opzione sia un contratto che, a fronte del pagamento di un premio iniziale, attribuisce al possessore il diritto e non l’obbligo di comprare o vendere a scadenza un determinato sottostante. Il diritto di esercizio dell’opzione può riferirsi esclusivamente al giorno della scadenza dell’opzione (opzione stile europeo) oppure può consistere in un diritto esercitabile in un qualsiasi momento della vita del contratto (opzione stile americano). Nella fattispecie considerata il sottostante è la singola azione di riferimento ed il diritto acquisito dal possessore dello strumento si sostanza nella possibilità di acquistare o vendere a termine una certa azione ad un dato prezzo di esercizio in un momento temporale qualsiasi compreso tra il giorno di sottoscrizione ed il giorno di scadenza dell’opzione stessa: si tratta in altre parole di un’opzione americana.
La variabilità della dimensione minima del contratto e la sua incidenza sul prezzo finale dell’opzione
Per quanto concerne la dimensione del contratto, essa è variabile in funzione dell’azione sulla quale viene scritta l’opzione. Il lotto minimo è il moltiplicatore che occorre utilizzare per determinare la dimensione di un singolo contratto; esso definisce in termini quantitativi il sottostante controllato da un unico contratto di opzione negoziato sul mercato dei derivati italiani.
La dimensione del contratto è un fattore fondamentale che stabilisce il valore finale che l’investitore deve pagare per l’acquisto dell’opzione. Infatti, il valore nozionale di questi strumenti si ottiene moltiplicando il prezzo di esercizio dell’opzione per il lotto di riferimento. Ad esempio, se l’azione Alfa prevede un lotto di 500 azioni ed il prezzo di esercizio dell’opzione è pari a 30,00 €, il valore nozionale del contratto è pari a 30,00 € * 500 = 15.000 €.
Analogamente al valore nozionale, anche il premio dovuto per l’acquisto del contratto si baserà sulla dimensione negoziata ed in particolare si otterrà moltiplicando il valore del premio stabilito per l’opzione per il rispettivo lotto.
La dimensione minima di scostamento del prezzo, ossia il tick è fissato nella misura pari a 0,0005 €.
Scadenze contrattuali e modalità di regolamento
Le scadenze del contratto sono fissate nel terzo venerdì dei mesi di marzo, giugno, settembre e dicembre. Le scadenze negoziate contemporaneamente per ogni singolo contratto sono 10: le due scadenze mensili più vicine, le 4 scadenze trimestrali successive dei mesi menzionati precedentemente più le 4 scadenze semestrali dei mesi di giugno e dicembre dell’anno successivo a quello in corso.
Le opzioni su azioni in genere prevedono la consegna del titolo azionario sottostante dopo 3 giorni dalla scadenza o dall’esercizio anticipato dell’opzione alla stanza di compensazione per il tramite della Cassa di Compensazione e Garanzia.
I casi di sospensione nell’esercizio anticipato dell’opzione
Trattandosi di un’opzione di tipo americano, è prevista la possibilità di esercizio anticipato prima della sua naturale scadenza, tuttavia esistono delle condizioni che possono impedire tale possibilità quali ad esempio l’adozione di un provvedimento di sospensione dalle negoziazioni del titolo sottostante da parte di Borsa Italiana Spa oppure l’impossibilità di esercizio nel giorno precedente la distribuzione dei dividendi previsti dall’azione sottostante o nella seduta precedente il giorno in cui prendono l’avvio operazioni sul capitale dell’azione sottostante l’opzione o infine se l’opzione viene esercitata l’ultimo giorno di durata di un’offerta pubblica di acquisto sul titolo sottostante.