Gli ETF (Exchange Traded Funds) sono strumenti di investimento relativamente innovativi per il pubblico dei risparmiatori, mentre sono conosciuti ed utilizzati da diversi anni da parte degli investitori istituzionali.
Sostanzialmente gli ETF sono Fondi Comuni (o SICAV) caratterizzati da una gestione passiva, il cui unico scopo è quello di replicare la prestazione di un indice di riferimento (benchmark).
L’investitore che volesse diversificare il rischio di un investimento, senza vincolarsi a singoli titoli, e limitandosi alla scelta di un mercato o un segmento borsistico, dovrebbe
Acquistare ogni singolo titolo componente l’indice, nella stessa proporzione rappresentativa del “peso” che il titolo ha sulla composizione dell’indice;
Sostenere commissioni di negoziazione per ogni singola operazione.
L’ETF persegue esattamente questo obiettivo, poiché la composizione del suo portafoglio titoli rappresenta sempre una frazione dell’indice di riferimento (es. 1/100).
Quindi è sempre possibile (osservando il benchmark) una valutazione indicativa del suo valore, mentre per una quotazione precisa in tempo reale è necessario fare riferimento all’ iNAV (valore di scambio immediato).
Caratteristiche degli ETF
Gli ETF sono quotati in borsa sul mercato MTF, e vengono negoziati a “valore unitario”(come le azioni), e cioè la quotazione e la possibilità di contrattazione è riferita ad una singola quota.
Le principali peculiarità degli ETF sono:
nessuna commissione di entrata, di uscita o di performance: per investire in ETF si paga solo la commissione di negoziazione dovuta alla banca/SIM, né più né meno come per le azioni;
commissione di Gestione annua ridotta (indicativamente 0,50% o meno): l’ETF consente di ottenere un rendimento pari a quello dell’indice benchmark di riferimento (con una piccola variazione positiva o negativa, definita tracking error) grazie ad una gestione passiva.
Gestione passiva significa che il gestore è sgravato da qualunque valutazione e decisione: i capitali raccolti vengono sistematicamente investiti in un portafoglio di azioni che, per tipologia e quantità dei titoli, si limita a replicare la composizione dell’indice benchmark.
Gli ETF, come i normali Fondi Comuni di Investimento o SICAV, offrono il vantaggio di una diversificazione in una pluralità di titoli, ma in più:
costi di gestione molto più bassi,
rendimenti spesso superiori a i fondi con gestione attiva,
dividendi incassati a fronte delle azioni detenute in portafoglio,
possibilità di negoziazione in tempo reale e a quotazione conosciuta, e non differita e presunta di 4 giorni (2+2) come per gli FCI.
Essendo strumenti quotati, ogni giorno per ciascun ETF è disponibile:
il NAV (Net Asset Value), cioè il valore di ogni singola quota
la composizione dell’ETF
la composizione dell’indice benchmark di riferimento
Conclusioni
L’ETF consente, in maniera semplice ed immediata, di prendere posizione su un indice (globale, regionale, settoriale, etc) attraverso un’unica operazione di acquisto/vendita, troveremo così: ETF Eurostoxx 50, ETF BRIC 40, ETF DAX 30, ETF Ftse Mib, etc.
La migliore garanzia della validità di questo strumento è costituita dal fatto che da oltre 10 anni i maggiori utilizzatori di ETF sono gli investitori istituzionali; solo da pochi anni gli ETF sono accessibili anche agli investitori privati, grazie al mercato MTF della Borsa Italiana.