Spesso si sente parlare di surrogazione del mutuo. In molti però non sanno di quale tipologia di operazione si tratta, quali sono le modalità e i costi che comporta.
Per surrogazione si intende quell’operazione mediante la quale è possibile trasferire il proprio mutuo, acceso in un istituto di credito, presso un’altra banca che possa elargirci condizioni migliori riguardo le somme e gli interessi e soprattutto l’ammontare delle rate. Ora, è possibile trasferire il mutuo più di una volta? In tal senso, l’ABI, cioè l’Associazione Bancaria Italiana, ha siglato un accordo che prevede la possibilità di rinegoziare il mutuo più volte, sempre per incontrare condizioni quanto più favorevoli possibili al contraente del mutuo. Bisogna però fare attenzione al fatto che le banche non sono tenute ad accettare tutte le istanze di rinegoziazione, ma sono solo tenute ad avviarle. Starà poi all’istituto di credito “di arrivo” valutare le condizioni per cui accettare la rinegoziazione.
La banca “di partenza” è obbligata, dal conto suo, di lasciare partire ogni contraente qualora costui lo desideri, ma nella partenza potrebbe fare lievitare l’importo delle rate. Quindi, al momento del negoziato, ci si deve accertare che non avvengano strane manovre riguardo il prezzo. La banca presso cui si richiede una nuova domiciliazione del mutuo è tenuta poi ad accettarla, ricordiamolo, senza inoltrare condizioni o riserve, così come previsto dalla Legge Bersani.
La banca è in dovere di dovere accertare la natura della surroga, l’importo delle rate, dei tassi d’interesse, dell’importo totale richiesto e versato, della durata del prestito, lo spread e la finalità: è, infatti, possibile una surrogazione solo per i mutui accesi per acquistare un immobile, data che condizione necessaria dell’accensione del mutuo è l’esistenza di un’ipoteca gravante sull’immobile stesso. Di fronte a ciò, quindi, non è possibile richiedere una surrogazione per un mutuo in caso di immobile in locazione.