Quando compili un’assegno o ne ricevi uno in pagamento, hai in mano un titolo di credito, cioè un documento che sostituisce il denaro contante e che obbedisce a regole particolari. Di seguito elencherò tutto quello che devi sapere in merito a questo antico ma sempre utilizzato metodo di pagamento.
L’assegno bancario è il più utilizzato e risulta essere quello di cui parliamo in questa guida. Per maggiori informazioni sull’assegno circolare è invece possibile vedere questa guida. L’assegno bancario risulta essere un’ordine che rivolgi ad una banca di pagare una certa somma a un terzo beneficiario. Questo potrà non incassarlo e trasmetterlo in pagamento a qualcun altro apponendo la propria firma sul retro “girata”. se invece d’intestarlo scrivi “al portatore” chiunque può incassarlo. La banca è obbligata a pagare, entro i limiti delle somme disponibili che in quel momento possiede, chi ha “staccato” l’assegno.
Per emettere un’assegno occorre dunque che tu sia in possesso di un conto corrente presso un istituto di credito, il quale ti rilascerà un blocchetto contenente degli assegni. Quando emetti un assegno fai sempre attenzione che la somma di denaro da te indicata sia presente sul conto, in caso contrario rischi il protesto per scoperto. Per la compilazione ricorda di inserire la virgola dopo i decimali (euro 80,30) e la trascrizione in lettere dell’importo, la data e il luogo di emissione.
Se invece sei tu a doverlo riscuotere ricordati che puoi cambiarlo subito in contanti recandoti presso un’agenzia della stessa banca indicata sull’assegno, puoi versarlo sul conto corrente della tua banca, in questo caso devi attendere qualche giorno prima di trovarti l’importo come saldo sul conto “valuta”, valuta e disponibilità sono riconosciute prima se l’assegno è su “piazza” cioè se emesso da un’agenzia dello stesso comune.