Gianluca Lucchese

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Esempio di lettera di protesta al prefetto e Guida alla Scrittura

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Scrivere una lettera di protesta al prefetto è un passo importante per esprimere il proprio dissenso su questioni di rilevanza pubblica che richiedono attenzione e intervento da parte delle autorità. Una lettera ben strutturata e argomentata può non solo portare all’attenzione del prefetto le preoccupazioni della cittadinanza, ma anche influenzare positivamente le decisioni amministrative. In questa guida, esploreremo le componenti essenziali per redigere una lettera efficace, dalla scelta del tono appropriato alla presentazione di prove concrete, garantendo che la vostra voce venga ascoltata con rispetto e serietà. Attraverso suggerimenti pratici e esempi, vi aiuteremo a costruire un documento persuasivo e incisivo che possa contribuire a promuovere il cambiamento desiderato.

Come scrivere una lettera di protesta al prefetto

Quando hai bisogno di rivolgerti al Prefetto con una lettera di protesta, tieni presente che stai scrivendo all’autorità periferica che rappresenta lo Stato sul territorio, competente in materia di ordine pubblico, tutela dei diritti fondamentali, vigilanza sugli enti locali e protezione civile. Perché la tua istanza sia efficace, devi mostrare di conoscere i limiti e i poteri di quest’ufficio, adottare un linguaggio formale e offrire un quadro fattuale e giuridico solido.

Comincia predisponendo un frontespizio completo: in alto a sinistra inserisci nome, cognome, indirizzo, numero di telefono e un’e-mail che controlli con regolarità. A destra, invece, scrivi il destinatario: “Al Signor Prefetto di [nome della provincia] – Palazzo del Governo, [indirizzo]”. Subito sotto, indica la data e, in carattere leggermente evidenziato, l’oggetto, che deve essere chiaro e circoscritto, per esempio «Segnalazione di gravi disservizi nel rilascio dei permessi di soggiorno – richiesta di intervento».

Il primo paragrafo serve a presentare te stesso e il contesto in cui si colloca la protesta. Spiega in poche righe perché ti rivolgi al Prefetto anziché ad altra amministrazione: «Mi rivolgo alla S.V., quale rappresentante del Governo, affinché valuti la situazione di palese violazione dei diritti di …». In questo modo mostri di aver individuato correttamente la competenza istituzionale.

Entra quindi nella descrizione dei fatti, seguendo un ordine cronologico. Indica con precisione date, luoghi, orari, nomi degli uffici coinvolti, eventuali numeri di protocollo delle precedenti segnalazioni rimaste senza risposta, documentando ogni episodio con riferimenti concreti («il 4 aprile 2025 l’Ufficio Anagrafe di … ha rifiutato di ricevere la mia istanza nonostante…»). Evita aggettivi superflui o espressioni di sfogo; la forza della tua lettera sta nella verificabilità delle circostanze, non nella loro coloritura emotiva.

Una volta ricostruiti i fatti, richiama la cornice normativa pertinente. Se lamenti carenze di ordine pubblico, puoi citare gli articoli 54 e 55 del Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza; se segnali ritardi procedurali, fai riferimento alla legge 241/1990 sul diritto di ottenere un provvedimento espresso; se contestualizzi un problema di protezione civile, richiama il decreto legislativo 1/2018. Mostrare di conoscere il fondamento giuridico delle tue pretese mette in evidenza che non stai chiedendo un favore, bensì l’esercizio di poteri doverosi.

Dedica un passaggio alle conseguenze concrete: disagi per i cittadini, rischi per la sicurezza, danni economici o sanitari. L’obiettivo è far percepire l’urgenza dell’intervento e la sua utilità collettiva, dimostrando che il tuo caso non è un capriccio individuale ma un problema di interesse pubblico.

A questo punto formula la richiesta in termini operativi: chiedi, per esempio, l’apertura di un’istruttoria prefettizia, l’adozione di un’ordinanza contingibile e urgente, la convocazione di un tavolo tecnico con gli enti interessati o l’esercizio del potere sostitutivo ex art. 138 del D.Lgs 267/2000 nei confronti di un Comune inadempiente. Indica un termine ragionevole – trenta giorni sono lo standard – entro cui desideri ricevere un riscontro, facendo valere l’art. 2 della legge 241/1990 che impone alle amministrazioni di pronunciarsi entro tempi certi.

Se possiedi allegati – fotografie, referti medici, copie di PEC inviate senza risposta, firme di altri cittadini – elencali in conclusione e specifica che sono parte integrante dell’istanza. Ricorda che tutto ciò che protocolli diventa documento ufficiale e va archiviato: non esagerare nel numero di file, ma assicurati che ciascuno sia utile a corroborare i fatti esposti.

Chiudi la lettera esprimendo fiducia nell’operato dell’ufficio, salutando con la formula «Distinti saluti» o «Ossequi» e apponendo la tua firma per esteso. Se invii via PEC, aggiungi la firma digitale; se usi la posta raccomandata A/R, conserva sempre la ricevuta di spedizione insieme a una copia integrale della lettera con i relativi allegati.

Al momento dell’invio annota su un’agenda la data in cui scadrà il termine che hai indicato: se la Prefettura non ti risponde, hai diritto a un sollecito formale e, in ultima istanza, alla segnalazione al Difensore civico nazionale, agli ispettori del Ministero dell’Interno o al TAR, a seconda della gravità e della natura dell’inerzia. Redigere la tua protesta in questo modo significa trasformare un semplice malcontento in un atto amministrativo chiaro, fondato e inequivocabile, capace di innescare le procedure che la legge assegna alla figura del Prefetto.

Esempi di lettera di protesta al prefetto

Modello 1 – Lettera formale individuale

Oggetto: ritardi nel rilascio dei permessi di soggiorno da parte della Questura di [___]

Egregio Prefetto,
mi rivolgo alla S.V. in quanto rappresentante del Governo sul territorio per segnalare i gravi ritardi – fino a dieci mesi – nel rilascio dei permessi di soggiorno presso la Questura di [___]. Tale situazione priva i richiedenti della possibilità di stipulare contratti di lavoro e di accedere a servizi essenziali. Dopo due istanze protocollate (prot. n. 1245/2024 e 327/2025), rimaste senza risposta, chiedo l’apertura di un’istruttoria prefettizia finalizzata a verificare le cause dell’arretrato e a potenziare il personale dedicato.

Ai sensi dell’art. 2 L. 241/1990 resto in attesa di riscontro entro trenta giorni, allegando copia delle ricevute di presentazione delle istanze.

Distinti saluti.

[Firma autografa]

Allegati: 1) ricevute istanze – 2) cronologia appuntamenti Questura

Modello 2 – PEC sintetica al protocollo

Oggetto: segnalazione criticità ordine pubblico – risse notturne piazza [___]

Buongiorno,
nelle ultime quattro settimane (13, 19, 25 aprile e 2 maggio 2025) in piazza [___] si sono verificate risse notturne tra gruppi di giovani, con interventi del 112 registrati ai nn. CR112/458-61-69-73/2025. Il Comune non ha adottato ordinanze di regolamentazione orari di somministrazione né ha intensificato la vigilanza.

Vista la competenza prefettizia in materia di ordine e sicurezza pubblica (artt. 54-55 T.U.L.P.S.), chiedo la convocazione urgente del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e l’adozione di misure di prevenzione.

Cordiali saluti.
[Nome Cognome] – C.F. [___]

Modello 3 – Lettera collettiva dei residenti

Oggetto: carenza di piano di evacuazione per impianto chimico [___]

Eccellenza,
i sottoscritti novantotto residenti nell’area compresa tra via [] e via [] temono per la propria incolumità in caso di incidente nell’impianto chimico [___], classificato a rischio di incidente rilevante ex D.Lgs 105/2015. Il Comune, nonostante ripetute diffide (prot. 137/24, 928/24), non ha ancora approvato il piano di evacuazione né effettuato esercitazioni di protezione civile.

Chiediamo che la Prefettura, ai sensi del D.Lgs 1/2018, convochi un tavolo tecnico con Comune, Vigili del Fuoco e ARPA per predisporre il piano entro tempi certi, informando la popolazione sulle procedure di allerta.

In allegato elenco firme e documentazione fotografica dell’impianto.

Fiduciosi nel Suo autorevole intervento, porgiamo ossequiosi saluti.

Per il Comitato
[Nome e firma del portavoce]
(firme allegate)

Modello 4 – Diffida giuridica via PEC

Oggetto: diffida ad attivare potere sostitutivo ex art. 138 D.Lgs 267/2000

Il sottoscritto, premesso
– che il Comune di [] non ha adottato, entro il termine fissato dalla legge regionale n. []/2024, il regolamento per la tutela delle persone con disabilità;
– che ciò impedisce l’accesso a contributi statali già stanziati (D.M. 16/2024),

DIFFIDA

la S.V. a esercitare il potere sostitutivo previsto dall’art. 138 TUEL, nominando un commissario ad acta che adotti il regolamento inadempiuto entro trenta giorni. Trascorso inutilmente il termine, sarà adito il TAR ai sensi dell’art. 31 c.p.a.

Si allegano: 1) copia note di sollecito al Comune (PEC 115/24, 781/24) – 2) estratto G.U. D.M. 16/2024 – 3) parere associazioni di categoria.

Distinti saluti.
[Firma digitale]

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