L’offerta formativa è molto vasta ma non sempre risponde a criteri di qualità per cui è bene informarsi accuratamente per effettuare la scelta migliore. Per prima cosa, occorre informarsi sui tipi di Master esistenti che meglio rispondono alle proprie esigenze. La scelta andrebbe effettuata coerentemente al proprio corso di studi universitario e alle proprie conoscenze. Orientarsi, inoltre, verso un Master in grado di fornire qualità e abilità specifiche e non generali.
“I Centri di orientamento delle Università o strutture similari possono dare delle prime indicazioni per verificare il percorso di specializzazione adeguato al profilo e alle attitudini dei giovani”, afferma Dora Fontana, responsabile della formazione in Captha, “ma una volta individuato il settore, ritengo che le informazioni migliori siano quelle dirette; pertanto, se è possibile avere dei colloqui con il responsabile delle business school è bene approfittarne; apprezzo sempre i ragazzi interessati al mondo bancario che vengono in sede, curriculum alla mano e aspettative e desideri ben chiari in testa, per confrontarsi e verificare con quale percorso possono meglio prepararsi per raggiungere il proprio obiettivo. Ove questo non sia possibile, indubbiamente oggi Internet da una grossa mano, permette di entrare in contatto con ex partecipanti e raccogliere delle opinioni da chi ha già realizzato l’esperienza”.
Una volta deciso il tipo di percorso da intraprendere è il momento soffermarsi sulle possibilità di stage e tirocini con aziende leader del settore. Un buon Master ha, infatti, contatti con aziende e società di rilevanza almeno nazionale. I costi sono variabili ma quasi tutti si aggirano tra i 5mila e i 9mila euro.
“L’Università e le materie affrontate nel corso di laurea, in genere, indirizzano l’interesse dei giovani neolaureati verso un settore lavorativo specifico”, afferma Fontana, “senza però offrire loro un quadro reale dell’organizzazione aziendale e della definizione dei ruoli. I ragazzi escono dalle Università con una formazione teorica, ma senza la consapevolezza delle proprie attitudini e dei ruoli verso i quali tendere”. Per entrare a far parte del mondo professionale, un percorso di specializzazione è, quindi, necessario e consigliato per integrare la formazione teorica ricevuta nel corso degli studi. “La scelta del percorso adeguato alle proprie specificità, secondo la mia esperienza, deve partire proprio da questa premessa”, aggiunge la manager di Captha. “Il mondo della formazione offre una vastissima offerta di Master, spesso con titoli simili e percorsi all’apparenza affini che rendono, al giovane neolaureato, difficile la scelta. A una attenta analisi, confrontandosi con i referenti delle business school, e possibilmente con gli ex partecipanti, si riesce a capire che i percorsi offerti prospettano diverse metodologie e diversi livelli di approfondimento delle parti del programma proposto”.
Per Fontana, è fondamentale che il neolaureato, così come la persona già inserita nel mondo del lavoro, “verifichi attentamente questi aspetti e consideri nella scelta i percorsi che vanno a colmare le principali lacune e che meglio si adattano a completare la sua formazione valorizzando il proprio curriculum. Una delle caratteristiche che ritengo non debbano mancare in un percorso di specializzazione”, aggiunge, “è l’operatività: in aula si devono acquisire strumenti pratici da applicare nel mondo del lavoro per cui, nelle valutazioni relative alla scelta, consiglierei di prestare molta attenzione agli strumenti che il Master mette a disposizione e alle metodologie attuate per trasferire praticità e esperienza ai partecipanti”.