Abitare in cohousing è sia un modo di abitare che un’occasione di risparmio. Il cohousing non è certamente un’invenzione dei nostri giorni, risale agli anni ’60 quando comunità di famiglie e giovani si riunivano in una grande abitazione in campagna per vivere in modo diverso. Era una scelta di vita che può piacere o meno.
A quasi cinquant’anni di distanza proviamo ad analizzare questa scelta in modo diverso, dal punto di vista del risparmio. Il costo al metro quadro di una casa in Italia è alle stelle. A volte non basta nemmeno una vita di mutuo, ammesso che lo concedano, per comprare un bilocale in periferia.
D’altra parte, esistono molte abitazioni in campagna, spesso in disuso o da ristrutturare, dal prezzo molto basso. In particolar modo quelle che non possono essere adibite ad agriturismo. Queste grandi abitazioni, ad esempio cascine o fabbriche, possono essere adattate al cohousing, ad abitazioni in comune. Il cohousing è proprio questo. Più gruppi di famiglie decidono di abitare in un medesimo edificio con spazi sia in comune che individuali.
Non si tratta però di un condominio ma di una vera e propria comunità dove tutti partecipano col proprio lavoro alla vita sociale, mettendo le proprie competenze a favore degli altri. Ad esempio, per organizzare una sorta di nido per le famiglie, un servizio di lavanderia centralizzato, la coltivazione di un orto comune, ecc.
a collettività in cohousing può anche condividere beni e spazi in comune. Ad esempio, un’automobile per gli spostamenti occasionali in car-sharing, una stanza degli ospiti, installare dei pannelli solari per ridurre la spesa in bolletta dell’energia elettrica, ecc. È possibile anche organizzare un acquisto in comune dei generi alimentari, formando un gruppo sociale di acquisto ( GAS ), e risparmiare sul prezzo di acquisto dei prodotti tramite una spesa di grandi quantità di beni da un unico o da pochi fornitori.
Certamente, il cohousing richiede una particolare armonia nei rapporti sociali e una particolare predisposizione alla vita con gli altri. Può piacere o meno ma, sicuramente, è un modo per risparmiare sulla spesa e merita d’essere valutato.