L’avvocato è un libero professionista che svolge attività di difesa legale, in rappresentanza di chi è chiamato in giudizio, oppure di consulenza stragiudiziale, per pareri, arbitrari e redazione di contratti particolarmente complessi.
Per accedere alla professione è obbligatorio aver compiuto almeno due anni di praticantato forense presso uno studio legale. Per chi ha frequentato una scuola di specializzazione il periodo è ridotto ad un solo anno.
Se non si conosce nessuno studio legale, la via più breve per trovare uno studio per fare il periodo di tirocinio, è rivolgersi al Consiglio dell’Ordine Forense della propria città, poichè la pratica deve essere svolta nella città di residenza del praticante.
Il periodo di pratica è gratuito, ed è facoltà dello studio che ospita il praticante concedere o no un piccolo rimborso spese.
Una volta terminato il praticantato è possibile fare l’Esame di Stato abilitante per diventare avvocato.
L’esame è tenuto nella sede della Corte d’appello, nel cui distretto si effettua la pratica. La domanda di ammissione all’esame deve essere presentata entro il 10 novembre.
L’esame è scritto ed orale, ed ha carattere teorico-pratico.
Le prove scritte sono tre, su temi formulati dal Ministero della Giustizia, ed hanno per oggetto la redazione di un parere motivato, da scegliere tra due questioni regolate dal codice civile, un secondo parere motivato, questa volta però tra due questioni trattate dal codice penale, e la redazione di un atto giudiziario che postuli conoscenze di diritto sostanziale e di diritto processuale.
La prova orale consiste invece in una illustrazione delle prove scritte e domande generali sul diritto: diritto costituzionale, diritto civile, diritto commerciale, diritto del lavoro, diritto penale, diritto amministrativo, diritto tributario, diritto processuale civile, diritto processuale penale, diritto internazionale privato.
Inoltre vengono chiesti i diritti ed i doveri di un avvocato.